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Riportiamo anzitutto la spiegazione del Dürer.

Ecco un altro metodo usato per i ritratti. Esso permette di rappresentare ogni corpo qualunque sia la grandezza desiderata, più grande o più piccola di quella reale. E’ più utile del vetro, perché consente maggior libertà.Occorre un quadro con un reticolato di fili, neri e solidi: ogni maglia o quadrato avrà una larghezza di circa due cm. Poi, ci vuole un oculare ad obelisco, regolabile in altezza. Rappresenterà l’occhio O. Disponi il corpo (umano) che vuoi ritrarre abbastanza lontano: fagli assumere la posizione che credi. Retrocedi e metti il tuo occhio sull’oculare O per verificare se la posa ti piace ed è quella che desideri. Dopodichè, colloca la griglia o il quadro tra il corpo e l’oculare nel modo seguente. Se vuoi utilizzare poche maglie del reticolato, avvicina il quadro al corpo quanto più possibile. Disegna in seguito un’altra griglia, grande o piccola, sulla superficie (foglio di carta o tavola) destinata a ricevere l’immagine. Guarda il corpo ponendo il tuo occhio al di sopra dell’oculare e riporta nella griglia disegnata sulla carta ciò che vedi in ciascuna maglia della griglia verticale. Questa è la procedura corretta. Se vuoi sostituire l’oculare ad obelisco con uno dotato di un piccolo foro attraverso il quale guardare, sarà la stessa cosa.

Ho rappresentato qui sotto l’apparecchio con una FIGURA”

Dürer così prosegue:

Se qualcuno desidera dipingere un gigante sulla parete di un’alta torre partendo da una piccola immagine, sarebbe scomodo e poco pratico incollare  l’uno all’altro un numero di fogli sufficiente per avere una griglia adeguata. Perciò rinuncia a costruire una grande griglia di carta: taglia invece numerosi fogli aventi ognuno le stesse dimensioni che dovrebbero avere le maglie di questa grande griglia. Disegnali quindi uno dopo l’altro nel modo che ho indicato prima, tenendo conto dell’ordine; poi li assemblerai come un gioco di carte e, quando dovrai lavorare sul muro ti basterà copiarli uno dopo l’altro nell’ordine giusto senza esser costretto a ricalcare il gigante in un unico blocco”.

Riprodurre i disegni per mezzo di una quadrettatura proporzionale era una pratica diffusa tra i cartografi (la griglia era per essi costituita dai meridiani e dai paralleli), e che anche i pittori usavano da molto tempo: “Masaccio ci ha lasciato un chiaro esempio di come la griglia ortogonale venisse usata per ingrandire i disegni alla scala degli affreschi (vedi le tracce sul volto della Vergine nella Trinità)” (F. Camerota, “Nel segno di Masaccio”, cat. Giunti 2001, IX 1 (La “terza regola”))

Le griglie proiettate da una sorgente luminosa puntiforme o da un centro mediante fili furono inoltre impiegate per ottenere disegni anamorfici e per disporre decorazioni illusionistiche su superfici curve o volte

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