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Quello che viene presentato qui è senza dubbio, da un punto di vista matematico, lo strumento più interessante fra quelli elencati nel trattato “Le due regole della Prospettiva pratica”. Esso serve a costruire immagini prospettiche di una figura assegnata con operazioni grafiche che si svolgono esclusivamente in un unico piano, tracciando il minor numero possibile di linee, e utilizzando il punto di fuga principale, i punti di distanza, e le “sagme”. Con l’uso di due righe, una imperniata nel punto di fuga, l'altra nel punto di distanza (entrambi sulla linea dell'orizzonte) si possono evitare quasi tutte le linee morte (che sono linee da cancellare dopo aver terminato il disegno) previste dalla seconda regola.

Nell’esempio esposto, la figura assegnata è un quadrato, di colore nero. Si può verificare che traslando il quadrato sul piano (figura in rosso) le “sagme” restano invariate.

“Il combinato delle due righe di legno e delle sagme di carta è uno strumento prospettico, basato su principi geometrici, che prelude al disegno automatico. Per pensare la prospettiva non c’è più bisogno dell’intersezione dei raggi visivi, nella procedura non è più necessario rappresentare il sistema osservatore, traguardo, cosa veduta: il metodo diventa assolutamente geometrico e l’operazione è facilmente ripetibile, quasi automatizzata”

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