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In questo modello fisico si usano fili tesi. I fili rappresentano raggi luminosi convergenti in un punto V.

Se questo punto viene interpretato come sorgente di luce allora i raggi proiettano sul piano orizzontale (o di terra) le ombre delle rette parallele disegnate sul piano verticale.

Se invece il punto di concorrenza dei fili viene interpretato come occhio, allora il piano verticale (quadro) intercetta i raggi che provengono dalle rette tracciate sul piano orizzontale: sul quadro si formano le immagini prospettiche di tali rette (immagini che appaiono parallele).

Qualunque sia l'interpretazione, sul piano di terra le ombre (o le rette - oggetto) convergono al piede della perpendicolare condotta a questo piano partendo dalla sorgente luminosa (o dall'occhio).

Confrontate questo modello con il primo modello, immaginando che in V sia accesa una sorgente luminosa puntiforme e che nel piano verticale le tre rette parallele siano materializzate con tre asticelle parallele di ottone.

 

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